martedì 25 febbraio 2014

Crema di Roveja, seppie e gnocchetti

In estate amo passare almeno una settimana nella casa dei nonni materni in provincia di Macerata, vicino Visso. Apprezzo tanto di questa casa il calore che trasmette e la tranquillità che la contraddistingue.
Alzare il nasò all'insù, vedere una folta vegetazione verde verde ed il cielo azzurro azzurro che quasi ti sembra di toccare con un dito non ha prezzo.

Il terremoto nelle Marche del '97 (non posso dimenticare l'anno perchè mio figlio era nato da nemmeno 10 giorni quando ci fù la scossa tellurica; stavo allattando quando il letto ha cominciato a muoversi: erano quasi le 24,00 del 27 settembre) la compromise molto pesantemente. Ma con sacrificio ed anche l'aiuto dello Stato, le zie sono riuscite a sistemarla e farla ritornare una casa confortevole.

Ma questa volta sono stata in compagnia di mamma (uff che fatica farla spostare da casa!!), mio fratello e la sua compagna. Oltre al mio giovanottello, ovviamente.

Di ritorno da una delle tante escursioni per i Monti Sibillini, l'allegra combriccola (composta da fratello, compagna e figlio) si presenta a casa con alcuni prodotti tipici della zona. Ma ciò che ha catturato la mia attenzione è stato questo sacchetto trasparente con all'interno delle piccole palline di colore scuro, quasi nero. Leggo incuriosita e scopro che è la Roveja, un pisello selvatico che l'azienda produttrice consiglia di cucinare a mò di minestra.

Ma che v'è questa Roveja?
Sorbitevi adesso un pò di informazioni su questo legume =)

Importata dal Medio Oriente, in antichità i romani e greci la consideravano un alimento prelibato. Nonostante sia  poco conosciuta e bistrattata dal mercato, oggi la Roveja è diventata presidio Slow Food proprio per evitare che di questo "antico pisello" se ne perdesse traccia.

Dal punto di vista nutritivo, è particolarmente energetica, povera di grassi ma ricca di potassio, fosforo e fibre sia solubili che insolubile (queste aiutano a mantenere l'intestino attivo ed a combattere il colesterolo cattivo nel sangue).

La Roveja, detta anche roveglia, pisello dei campi, rubiglio, corbello, si può consumare sia fresca che secca. In questo caso diventa ottimo ingrediente per zuppe e minestre.
Macinata a pietra, la farina è ottima per preparare la farecchiata o pesata (una  polenta tradizionalmente condita con un battuto di acciughe, aglio ed olio extravergine di oliva).

Ed ecco la mia ricetta.

  Crema di Roveja, seppie e gnocchetti


Ingredienti per 6 persone:

300 gr di Roveja
6 piccole seppie o 3 grandi
200 gr di farina
2 uova
100 gr di latte
sale
pepe

Nonostante tutti i legumi richiedano l'ammollo per una notte, io ho lessato la Roveja in abbondante acqua salata in pentola a pressione dopo averla sciacquato accuratamente con acqua fredda.




Ridurla in crema con il mixer aggiungendo un pò di olio evo ed un paio di mestoli di acqua di cottura.

Mettere da parte la crema.

Per gli gnocchetti: miscelare la farina con l'uovo, sale e pepe. Stemperare con il latte freddo. 
Portate a bollore l'acqua salata; passate il composto preparato nel passaverdura con il disco grosso o meglio ancora usate  l'apposito attrezzo per  passatelli, e lasciate cadere gli gnocchetti direttamente nell'acqua in ebollizione. Scolateli un minuto dopo che saranno venuti a galla. Rinfrescateli quindi in acqua corrente. 

Pulite le seppie, tagliatele a listarelle e cuocete sempre in pentola a pressione con olio evo, aglio e mezzo bicchiere di vino bianco. Giunte a cottura tenete al caldo mettendo da parte un pò del loro sughetto.

Al momento di servire: riscaldate la crema di Roveja e versatela nelle fondine; appoggiare sopra gli gnocchetti che nel frattempo avrete fatto rosolare nel sugo di seppia messo in disparte e le stesse seppie.
Fate un giro di olio evo, spolverare con pepe macinato al momento e decorare con un ciuffo di prezzemolo.









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